Alle 8 in punto entro nel Camping Nordstrand di Frederikshavn, un po' provato dalle troppe ore al volante: qualche sosta "tecnica" e due orette di sonno, molta musica, molte telefonate di Giovanna un po' preoccupata, ma è la regola.
Secondo lei alla mia età (sono immatricolato 2/1/45) bisognerebbe capire di non essere più ragazzi.
Potrebbe anche aver ragione ma ammetterlo mi costa, di anni ne sento qualcuno di meno:
quando sono qui minimo una quarantina.
Auto e carrello mi aspettano qui
I bagni del camping sono magnifici e puliti, una doccia bollente mi ha rivitalizzato facendo sparire i postumi di tante ore seduto in auto.
Ho scaldato la moto andando a Saeby, a una quindicina di chilometri, ho antichi ricordi belli di Saeby e non perdo mai l'occasione di tornarci.
La giravamo in bici, Giovanna ed io, un anno in cui decidemmo di venire a Frederikshavn proprio per girare in queste zone: Skagen, Lokken, Frederikshavn centro.
Era il 2005.
Sbarcato a Goteborg puntuale alle 17,30, poi una scaldata in fila sotto il sole, fermavano tutti per il pass.
Al mio turno una poliziotta molto gradevole mi ha fatto mille domande (da dove vieni, dove vai .... ) e mi ha fatto passare senza chiedermi i documenti e il pass.
Ho infilato la E20 dopo le 18 e dopo una ottantina di chilometri e qualche acquazzone la fame mi ha convinto a cercare un posto per la notte.
Le ore in auto lasciano per forza il segno, una dormita è indispensabile per ritornare alla normalità.
Sono in un Motel un po' spartano ma pulito, ristorante chiuso, albergatore gentile.
Mi sono fatto fuori lo sgombro alla griglia che ho portato per le emergenze: insomma ho aperto una scatoletta doppia dose, poi 4 formaggini, sempre portati per le emergenze.
Domattina passo da Orebro, poi Gavle e via di E4; il mio amico Battista è a Kuopio e troveremo modo di incontrarci, spero.